OMELIA nella festa del patrocinio di san GIUSEPPE CALASANZIO

Cari confratelli scolopi, suore scolopie, amici, benvenuti tutti alla celebrazione dell’eucaristia della festa, la nostra festa.

Il Calasanzio è stato pioniere della scuola popolare, precursore della pedagogia moderna, uno dei protagonisti della transizione dal Rinascimento alla modernità, difensore dei fanciulli poveri … Sono alcune delle frasi e delle caratteristiche che definiscono S. Giuseppe Calasanzio, che ha rotto schemi, ha imitato ed è stato ispirato dai grandi santi della Chiesa – come San Francesco d’Assisi e altri – e che il Papa Pio XII, nel 1948, ha dichiarato patrono delle scuole cristiane.

Lui è, “il Giobbe della legge della Grazia”, come aveva detto il Papa Benedetto XIV, e il fondamento di questo nome, lo ricorda un altro Papa, Benedetto XVI, nella sua lettera per il 450º anniversario della sua nascita, che dice riferendosi al Calasanzio:

“Il suo ardente desiderio di educare tutti i bambini con le sue scuole per i poveri, come pure il suo appoggio alle scoperte di Galileo, gli attirarono l’opposizione di molte persone e di non pochi rappresentanti della società civile ed ecclesiastica. Difronte a tali difficoltà e a ogni tipo di incomprensione mostrò sempre un’eroica ed esemplare pazienza”.

Contempliamo adesso, alla luce del vangelo di oggi, alcuni pilastri del suo essere come religioso, sacerdote ed educatore:

Primo: Educazione, istruzione e amore. Per il Calasanzio l’educazione era, insieme con l’amore di Dio e l’amore per i bambini poveri, uno dei grandi amori della sua vita, uno dei suoi pilastri.

Due“Lettere e spirito” come dice in alcune delle sue lettere. Vediamo un esempio:

Nel 1625 scrive: “Al Padre Bernardino [Niella] che procuri con ogni diligenza il profitto degli scolari nelle lettere et nello spirito che ne sentirà presto la rimunerazione del centuplo”. 

Questo, Lettere e spirito, è stato il primo emblema dell’opera calasanziana, che è stato consolidato nelle sue Costituzioni come “Pietà e Lettere” ora aggiornato nella frase “Fede e cultura”. Le caratteristiche essenziali del suo servizio e del carisma calasanziano rispetto all’educazione sono l’istituzione della gratuità per tutti, la preferenza per i bambini poveri, l’educazione preventiva, la divisione in diversi gradi e livelli educativi, secondo età e conoscenza, una seria indagine scientifica, aperta, rigorosa, globale e interdisciplinare, la necessità dell’istruzione, il preparare a servire per tutta la vita, un metodo d’insegnamento breve, semplice ed efficace utilizzando un piano formativo personale comune a tutte le scuole.

Però, il fondamento di tutto, è la costante presenza della dimensione di evangelizzazione nel Processo Educativo. Così, il Ministero dell’educazione è un ministero per evangelizzare, il quale – con parole dello stesso Calasanzio – “è il più vantaggioso, utile, necessario e naturale di tutti” e niente diede al Calasanzio gioia maggiore “che conoscere gli studenti e le sue realizzazioni”.

Tre: L’amore che è il pilastro più importante:

Formato alla scuola dei grandi santi e dei maestri spirituali spagnoli come S. Giovanni della Croce, Santa Teresa di Gesù e altri, in Italia è testimone eccezionale d’amore, San Giuseppe Calasanzio, canonizzato da Papa Clemente XIII nel 1767, ha affermato che la perfezione religiosa “non è nel merito, nell’essere sacerdote, confessore o predicatore, ma nell’amare Dio”. E dice anche: “Non si trova la perfezione maggiore, nel merito di essere sacerdote, confessore o predicatore, ma è in amare Dio et far con maggior fervore quello che li commanda l’obedienza solo per amor di Dio; et questo tanto lo può fare un semplice che non sa leggere quanto un grande dottore”.

E il suo amore è stato tradotto e materializzato nel campo dell’educazione. Lui, “Nato per educare”, ha fatto dell’educazione il suo amore e il suo servizio. Un servizio di amore che ancora oggi non è solo degli scolopi, ma di tutta la famiglia calasanziana.

Dobbiamo dare grazie a Dio per la sua persona e per il suo carisma e ministero, doni di Dio a lui e per mezzo di lui a noi e a tutto il popolo di Dio.